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Storia e Geografia

Storia e Geografia

Se l'Italia somiglia ad uno stivale, il Salento ne rappresenta, certamente, il suo tacco. Questo tacco, propaggine meridionale della Puglia, è divisa, fra le tre provincie di Taranto, Brindisi e Lecce.

Tuttavia, nonostante, il Salento sia suddiviso in tre unità amministrative, possiamo dire che quella che meglio lo rappresenta è la provincia di Lecce, la provincia più a sud-est d'Italia. Dunque il Salento è Lecce e Lecce è il Salento.

Alcuni numeri

Il Salento, o, anche, Penisola Salentina, si protende da Nord-Ovest a Sud-Est; dalla costa, sul confine fra Brindisi e Lecce, sino al Capo di Leuca misura una lunghezza di circa 85 Km con una larghezza, da Otranto a Gallipoli di 43 Km; ha un'estensione di circa 2.760 Kmq ed una popolazione di quasi 800.000 abitanti che popolano ben 96 comuni e una dozzina di frazioni; per densità di abitanti per Kmq, la provincia di Lecce è seconda soltanto a Bari con i suoi 289 abitanti per Kmq.

Un po' di geologia

Formatosi in epoca piuttosto recente dal sollevamento di enormi masse di sedimenti calcarei depositatisi sul fondo di un antichissimo mare (la Tetide), il Salento non ha nessuna risorsa nel proprio sottosuolo se non enormi giacimenti di pietra sedimentaria (la famosa "Pietra Leccese").

In compenso la bellezza delle coste, il mare pulito, la dolcezza delle forme del territorio, il clima mite compensano questa mancanza.

Niente fiumi

Non ci sono fiumi, o, per lo meno, corsi d'acqua che possano meritarsi questo nome; il più famoso è forse l'Idro, che sfocia nel porto di Otranto (e al quale la città deve il suo nome) ma, ormai, è ridotto ad un rigagnolo. Osservando, però, il territorio, è facile riconoscere qualche vallata scavata, in tempi remoti, ad opera di qualche fiume ormai scomparso. La stessa "Valle dell'Idro", appena fuori Otranto, testimonia, con le sue dimensioni, la trascorsa grandezza dell'odierno rigagnolo...

La mancanza di fiumi e l'acqua, spesso, molto scarsa hanno, nel corso dei secoli recenti, segnato la storia di questo lembo di terra. Bisogna aspettare il terzo decennio del XX secolo per vedere il completamento dell'Acquedotto Pugliese, che, portando a termine un progetto cominciato dopo l'Unità d'Italia, portò l'acqua potabile dalle sorgenti del Pertusillo, in Campania, sino al "Terminal" a Leuca.

Ben prima di Roma

Abitato da Ausoni e Messapi ben prima della fondazione di Roma, il Salento è, da sempre, stato meta di popoli provenienti da Oriente. A Messapi e Cretesi si sovrapposero Greci, Romani ed altri popoli. I Greci resero il Salento parte integrante di quella "Magna Grecia" che cominciava qui per finire in Sicilia passando per la Calabria. Ai Greci si sovrapposero i Romani che conquistarono il Salento circa 200 anni prima di Cristo e lo divisero tra coloro che, fedelmente, avevano combattuto per la gloria di Roma. I nomi di questi antichi "assegnatari" si possono ancora leggere nella topologia del territorio.

Con la caduta dell'Impero Romano, il Salento divenne la terra di confine per eccellenza, meta prima delle incursioni di Goti, Visigoti e Unni e dei Bizantini poi. La cultura greca e la religione dell'Impero Romano d'Oriente ha caratterizzato il Salento sino ad oltre il 1400 e, ancora oggi, rimangono ancora nove comuni dove si parla un idioma derivato dal greco medioevale.

Sono testimoni di questa storia millenaria Dolmen e Menhir, molti dei quali ancora in buone condizioni, i resti delle necropoli Messapiche, delle civiltà greca e romana e, più recenti, castelli, fortezze e torri erette a protezione di questo lembo di terra dai continui attacchi dei Saraceni durante il Medio Evo.

Documento creato il 09/07/2002 (01:10)
Ultima modifica del 09/07/2002 (01:10)

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Japigia di Paola Beatrice Arcano, Casarano (Lecce)
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