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La Grecìa Salentina

Il Griko e la Grecia Salentina

i comuni della grecia salentina

Oltre all'italiano, nel Salento su usa parlare il Salentino, un dialetto che resta più o meno omogeneo per le tre province meridionali della Puglia, con eccezioni nel nord della provincia di Brindisi ed in gran parte dell'area Tarantina.

Tuttavia, c'è un'area, nel cuore della provincia di Lecce, dove, oltre al tradizionale dialetto salentino, si parla un'altra lingua di derivazione ellenica che prende il nome di Griko.

Le origini

calimera la stelePrescindendo dalla preesistente cultura messapica, assoggettata dai romani nel 262 a.C. che, comunque, assorbì la cultura latina, le origini del Griko sono più recenti e da ricercarsi in eventi che sconvolsero la vita civile bizantina a partire dal 700 / 800 d.C.

In questo periodo, infatti, l'Imperatore Leone III emanò il più contestato dei suoi editti che prevedeva l'abolizione, in tutto il territorio dell'impero del culto delle immagini sacre. L'editto iconoclasta del 730 ebbe l'effetto di portare molta parte della popolazione all'emigrazione in aree dell'impero non a diretto contatto con l'esercito dell'imperatore.

In tanti, e tra loro i monaci basiliani, si trasferirono nell'Italia meridionale, soprattutto qui, nel Salento portando con loro usanze, religione e lingua.

Ovviamente, questo fu solo l'inizio. A causa del costante pericolo, rappresentato per le genti bizantine dagli arabi, ci furono flussi migratori piuttosto continui sino a quando il meridione Italiano non venne conquistato dai Normanni, provenienti dal nord Europa.

corigliano d otranto, il castello

La migrazione, durata per un periodo superiore a duecento anni di genti di lingua greca, fece quasi scomparire, in molti luoghi, ciò che restava del latino ed il culto greco era, molto spesso, l'unico praticato. Il Salento, quindi, tendeva a grecizzarsi nuovamente, come era già avvenuto nei secoli precedenti la conquista romana, con i coloni greci ed i Messapi che, probabilmente, erano molto grecizzati.

La conquista normanna

Ma subito dopo l'anno mille, l'impero bizantino avrebbe lasciato il posto, in Puglia e nell'Italia Meridionale a dei nuovi invasori, dei soldati di ventura partiti da molto lontano: i Normanni.

Provenienti, come si può ben comprendere, dal nord della Francia erano cristiani e, appoggiati dal Papa che non vedeva certamente di buon occhio il rito greco ebbero facile gioco nel conquistare Puglia, Calabria e Sicilia.

martano, panoramica del castello (2002)

Con loro la cultura cambiò. Tornò il latino ed il culto romano, mentre quello ortodosso, pur resistendo, veniva pian piano sostituito. I Normanni introdussero il feudalesimo e favorirono il clero romano a scapito di quello greco. E' facile comprendere che, in questa situazione la lingua non poteva più essere quella greco-bizantina, che rimaneva relegata in una posizione di secondo piano.

martignano le pozzelle

Le aree in cui il Griko veniva usato tendevano a diventare sempre più esigue e, spesso, veniva abbandonato insieme al culto ortodosso.

All'inizio del secolo scorso, il Griko restava il dialetto correntemente parlato solo in 9 comuni della provincia (in pratica, gli stessi di oggi); nel secondo dopoguerra solo gli anziani lo parlavano mentre i giovani lo usavano insieme all'italiano ed al salentino. Con l'emigrazione, che ha interessato il Salento negli anni 50 e 60 il numero è andato sempre più diminuendo.

Oggi c'è il desiderio di riscoprire quelle antiche origini e proteggere un retaggio del passato che, probabilmente, è destinato a comparire. Esistono associazioni che lo diffondono, cercando di mantenerlo vivo ma il Griko, oggi più che in passato, resta vivo solo sulle labbra di pochi anziani.

11 comuni per la Grecìa Salentina

sternatia, panorama (2002)

E' di questi ultimi tempi la notizia dell'ammissione del comune di Cutrofiano nella sparuta schiera dei comuni della Grecìa, che sale, così, a quota 11: Calimera, Carpignano, Castrignano de' Greci, Corigliano d'Otranto, Cutrofiano, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia, Zollino.

melpignano: piazza san giorgio (1999)

 

Documento creato il 20/09/2006 (22:38)
Ultima modifica del 17/03/2011 (11:19)

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